[Monti del Sole] Alta Via dei MdS
Inviato: sab mag 18, 2024 3:58 pm
Chi guardando una cartina Tabacco non è mai rimasto affascinato e incuriosito da quei percorsi puntinati neri che spesso sembrano insinuarsi tra le pieghe delle montagne?
Magari in vecchie edizioni quei percorsi erano puntinati rossi, quando in qualche maniera erano pure ufficiali.
Non so neanche quanti anni fa vidi una traccia che traversava i Monti del Sole, montagne di cui non sapevo nulla e che non avevo sentito nominare da nessuno.
Poi le domande restano lì in attesa per anni, a decantare, finché per caso quelle montagne non si inizia a frequentarle, e quella traccia, seppur mai percorsa, si comincia a conoscerla, a capirla e a farla propria, si memorizzano nomi di cime di forcelle di posti.
E poi alla fine si decide che il sogno può trasformarsi in realtà.
Forse l'attributo Alta Via è un po' pomposo per un'escursione che dura di solito due giorni, ma certamente le appartiene per il carattere, perché resta sempre in quota, fuori da punti di approvvigionamento, distante dalla civiltà, non facile da seguire.
Solo due bivacchi mal posizionati sul percorso, casera Nusieda a poco più di un'ora dalla partenza, con una buona fonte d'acqua, il Valdo ad oltre i due terzi, dove l'acqua è poca e non sicura.
Normalmente è quest'ultimo il punto a cui ci si appoggia quando l'alta via viene percorsa da sud a nord, e la casera potrebbe al limite essere utilizzata come pre-tappa aggiungendo un pernottamento.
Oppure con una buona gamba, se almeno parzialmente si conosce il percorso e qualche via di fuga, si può provare a farlo in un giorno, come ho scelto io, risparmiandosi così lo zaino pesante e il pernotto.
Valutati pro e contro ho deciso di percorrerlo da nord a sud, fare all'inizio il dislivello maggiore con le temperature più fresche, a giugno quando le giornate sono lunghe e si ha più margine e le fonti d'acqua sono più affidabili.
Per chi non la conoscesse, l'Alta Via parte da forcella Franche sopra Rivamonte Agordino, attraversa il Pizzon o Piz di Mezzodì, scende a forcella Zana, passa sotto i Feruch ad ovest fino al Valdo. Risale fino a forcella dei Pom, si sposta sul lato est dove aggira il Bus del Diaol fino alla forcella della Caza Grande.
Qui si torna sul lato ovest, sotto i gran paretoni delle Coraie, del Mont Alt e del Fornel per arrivare al Forcellon delle Mughe. Ancora una volta ci si sposta a est sotto la Peralora fino alla forcella delle Canevuze, da cui si abbandona la direzione di cresta per scendere ad ovest verso Nusieda e successivamente terminare alle Rosse, una frazione di Sospirolo. L'intero percorso è obbligato, non ci sono grandi possibilità di variazione, le uniche vie di fuga dalle forcelle, in alcuni casi sconsigliabili perché più impegnative dell'Alta Via stessa.
Il percorso presenta qualche breve passaggio tecnico ma le difficoltà giocano soprattutto nel campo dell'orientamento, nella capacità di essere autonomi quando ci vogliono almeno quattro ore per raggiungere il fondo valle, e nella gestione di un terreno poco battuto e delicato.
Volendo si può ridurre l'impegno percorrendo parzialmente l'Alta Via come fatto qualche anno fa con amici: partendo da Gena si può andare direttamente al Valdo, fare la traversata fino al forcellon delle Mughe, per poi scendere di nuovo a Gena; si percorre forse il tratto più bello accorciando i tempi ma non si pensi di abbassare le difficoltà complessive.
In questo racconto approfitterò anche delle foto del secondo giro per sopperire a qualche mancanza a livello fotografico del primo.
Magari in vecchie edizioni quei percorsi erano puntinati rossi, quando in qualche maniera erano pure ufficiali.
Non so neanche quanti anni fa vidi una traccia che traversava i Monti del Sole, montagne di cui non sapevo nulla e che non avevo sentito nominare da nessuno.
Poi le domande restano lì in attesa per anni, a decantare, finché per caso quelle montagne non si inizia a frequentarle, e quella traccia, seppur mai percorsa, si comincia a conoscerla, a capirla e a farla propria, si memorizzano nomi di cime di forcelle di posti.
E poi alla fine si decide che il sogno può trasformarsi in realtà.
Forse l'attributo Alta Via è un po' pomposo per un'escursione che dura di solito due giorni, ma certamente le appartiene per il carattere, perché resta sempre in quota, fuori da punti di approvvigionamento, distante dalla civiltà, non facile da seguire.
Solo due bivacchi mal posizionati sul percorso, casera Nusieda a poco più di un'ora dalla partenza, con una buona fonte d'acqua, il Valdo ad oltre i due terzi, dove l'acqua è poca e non sicura.
Normalmente è quest'ultimo il punto a cui ci si appoggia quando l'alta via viene percorsa da sud a nord, e la casera potrebbe al limite essere utilizzata come pre-tappa aggiungendo un pernottamento.
Oppure con una buona gamba, se almeno parzialmente si conosce il percorso e qualche via di fuga, si può provare a farlo in un giorno, come ho scelto io, risparmiandosi così lo zaino pesante e il pernotto.
Valutati pro e contro ho deciso di percorrerlo da nord a sud, fare all'inizio il dislivello maggiore con le temperature più fresche, a giugno quando le giornate sono lunghe e si ha più margine e le fonti d'acqua sono più affidabili.
Per chi non la conoscesse, l'Alta Via parte da forcella Franche sopra Rivamonte Agordino, attraversa il Pizzon o Piz di Mezzodì, scende a forcella Zana, passa sotto i Feruch ad ovest fino al Valdo. Risale fino a forcella dei Pom, si sposta sul lato est dove aggira il Bus del Diaol fino alla forcella della Caza Grande.
Qui si torna sul lato ovest, sotto i gran paretoni delle Coraie, del Mont Alt e del Fornel per arrivare al Forcellon delle Mughe. Ancora una volta ci si sposta a est sotto la Peralora fino alla forcella delle Canevuze, da cui si abbandona la direzione di cresta per scendere ad ovest verso Nusieda e successivamente terminare alle Rosse, una frazione di Sospirolo. L'intero percorso è obbligato, non ci sono grandi possibilità di variazione, le uniche vie di fuga dalle forcelle, in alcuni casi sconsigliabili perché più impegnative dell'Alta Via stessa.
Il percorso presenta qualche breve passaggio tecnico ma le difficoltà giocano soprattutto nel campo dell'orientamento, nella capacità di essere autonomi quando ci vogliono almeno quattro ore per raggiungere il fondo valle, e nella gestione di un terreno poco battuto e delicato.
Volendo si può ridurre l'impegno percorrendo parzialmente l'Alta Via come fatto qualche anno fa con amici: partendo da Gena si può andare direttamente al Valdo, fare la traversata fino al forcellon delle Mughe, per poi scendere di nuovo a Gena; si percorre forse il tratto più bello accorciando i tempi ma non si pensi di abbassare le difficoltà complessive.
In questo racconto approfitterò anche delle foto del secondo giro per sopperire a qualche mancanza a livello fotografico del primo.