Di alcune cose che non ci sono...
Inviato: ven mar 29, 2024 4:48 pm
... è il titolo del capitolo finale di una guida della collana "fuori porta-pocket" della Cierre edizioni, dove sono elencati alcuni itinerari appositamente non relazionati nelle Marmarole.
Tra questi, la risalita del Vallone dei Camosci. Una descrizione si trova, invero, su "Il grande libro dei sentieri selvaggi" della coppia Bonetti/Lanzarin.
Con questa relazione alla mano, ci avventurammo anni fa in un tentativo che si arenò ben presto, sullo zoccolo iniziale che sostiene il circo sospeso del vallone. Ricordo solo una fiumana di detriti da risalire, un antro-caverna solcato da una cascata, con una vertiginosa cengia ascendente, tutta bagnata, da risalire sulla sinistra (salendo), un pendio boscato molto ripido, intervallato da salti rocciosi: ma non ci alzammo di molto rispetto l'attacco , tanto che due doppie ancorate ai larici ci permisero di tornare alla base. Da allora mi è rimasto il fascino e il mistero ogni volta che mi riaffaccio sul fondo della Val da Rin (come l'estate scorsa) e la curiosità di capire dove effettivamente dover passare per sbucare in alto. Dove poi, da relazione, dovrebbero iniziare le difficoltà alpinistiche (un passaggio di IV).
Qualcuno è mai passato?
In qualche vecchio hard disk dovrei avere le immagini di quel giorno, chissà.
Tra questi, la risalita del Vallone dei Camosci. Una descrizione si trova, invero, su "Il grande libro dei sentieri selvaggi" della coppia Bonetti/Lanzarin.
Con questa relazione alla mano, ci avventurammo anni fa in un tentativo che si arenò ben presto, sullo zoccolo iniziale che sostiene il circo sospeso del vallone. Ricordo solo una fiumana di detriti da risalire, un antro-caverna solcato da una cascata, con una vertiginosa cengia ascendente, tutta bagnata, da risalire sulla sinistra (salendo), un pendio boscato molto ripido, intervallato da salti rocciosi: ma non ci alzammo di molto rispetto l'attacco , tanto che due doppie ancorate ai larici ci permisero di tornare alla base. Da allora mi è rimasto il fascino e il mistero ogni volta che mi riaffaccio sul fondo della Val da Rin (come l'estate scorsa) e la curiosità di capire dove effettivamente dover passare per sbucare in alto. Dove poi, da relazione, dovrebbero iniziare le difficoltà alpinistiche (un passaggio di IV).
Qualcuno è mai passato?
In qualche vecchio hard disk dovrei avere le immagini di quel giorno, chissà.