Con il grande ultimo risultato di Lorenzo Musetti, sono tornate alla ribalta i continui attacchi degli haters nei suoi confronti negli ultimi tempi e in ogni periodo in cui ha crisi di risultati che in effetti ha spesso raggiunto toni estremi. Infatti un conto sono le critiche su aspetti tecnici, tattici o mentali, un conto sono i commenti pieni di astio e livore che declassano un giocatore negando anche i risultati che ha già raggiunto.
Ricordo che l'anno in cui Musetti ha vinto Amburgo e Napoli, in primavera aveva avuto un momento di crisi e qualcuno aveva commentato con livore che entro l'anno sarebbe uscito dalla top 100.
Ancora di più questo tipo di commenti stridono oggi che ha già raggiunto risultati più che buoni: vittoria in un ATP 500, miglior ranking 15 a soli 21 anni e ora finale al Queens e semifinale a Wimbledon.
Del resto questo atteggiamento non esiste solo nel tennis, ma lo si vede anche in altri ambiti, ad esempio con la nazionale di calcio per cui per molti, dato che oggi oggettivamente è in crisi e gioca male, la vittoria all'europeo del 2021, ottenuta tra l'altro dopo anni di gioco splendido e dopo il record di imbattibilita', è solo frutto del caso. La stessa cosa era successa persino per la vittoria ai mondiali dell'82, che credo sia una di quelle più inequivocabili possibili: nessun passaggio di turno ai rigori, vittorie con tutte le squadre più forti, addirittura sprecando un rigore in finale e avendo un gol annullato con il Brasile.
Io credo che se Sinner smettesse di vincere per qualsiasi motivo, comincerebbero a uscire commenti per dire che la vittoria di uno Slam è gli altri risultati erano solo fortuna.
Sono invece convinto che certi risultati debbano essere intoccabili, qualsiasi cosa succeda dopo: non si possono infangare e svilire le vittorie che uno sportivo ha raggiunto per suoi eventuali risultati negativi successivi.
Non capisco se questo atteggiamento è proprio di noi italiani o se è comune fra i tifosi, che sono ben altra cosa rispetto agli sportivi
Estremi del tifo in Italia
Re: Estremi del tifo in Italia
Non conosco a sufficienza l'estero per poter dire sia una caratteristica italiana.
Però qualche settimana fa ho sentito un personaggio famoso dire: in Italia ti perdonano tutto tranne il successo.
Probabilmente non era una frase sua, però ha un certo fondo di verità.
In Italia uno può essere un ladro, un truffatore, un delinquente ma passato il primo periodo di condanna poi in qualche maniera viene perdonato, sarà forse colpa della nostra matrice cattolica?
Invece quando una persona ha successo, scatta una sorta d'invidia, la gente cerca i difetti, sminuisce le vittorie.
E succede più con i personaggi italiani che con gli stranieri.
Però qualche settimana fa ho sentito un personaggio famoso dire: in Italia ti perdonano tutto tranne il successo.
Probabilmente non era una frase sua, però ha un certo fondo di verità.
In Italia uno può essere un ladro, un truffatore, un delinquente ma passato il primo periodo di condanna poi in qualche maniera viene perdonato, sarà forse colpa della nostra matrice cattolica?
Invece quando una persona ha successo, scatta una sorta d'invidia, la gente cerca i difetti, sminuisce le vittorie.
E succede più con i personaggi italiani che con gli stranieri.
Re: Estremi del tifo in Italia
In ambito sportivo è impressionante il cambio di umore e di atteggiamento: quando la nazionale vinse gli europei c'era una specia di delirio isterico per cui l'Italia primeggiava in ogni ambito dalle Olimpiadi all'Eurofestival. Nel giro di qualche mese siamo passati non tanto alla delusione, che ci stava, ma alla negazione della vittoria che secondo tutti era avvenuto per un fortuito caso visto che noi eravamo i più scarsi del globo...
Con Sinner abbiamo assistito alla stessa cosa: nel momento dei successi era diventato una specie di santo, ogni cosa che faceva era speciale e dimostrava la sua grandezza, la sua umiltà, la sua bontà, la sua simpatia, ora invece per un paio di sconfitte con due fra i più forti tennisti, sta diventando uno che in fondo è scarso come numero 1...
Con Sinner abbiamo assistito alla stessa cosa: nel momento dei successi era diventato una specie di santo, ogni cosa che faceva era speciale e dimostrava la sua grandezza, la sua umiltà, la sua bontà, la sua simpatia, ora invece per un paio di sconfitte con due fra i più forti tennisti, sta diventando uno che in fondo è scarso come numero 1...
Re: Estremi del tifo in Italia
Il problema di oggi sono i social e la conseguente cassa di risonanza.
Eco aveva parecchie ragioni quando diceva che una volta l'ignorante restava confinato al bar davanti un bicchiere di prosecco e oggi invece si erge a maestro perché sui social trova gente del suo livello che lo segue e lo acclama.
E purtroppo con certa gente non ci ragioni, in qualsiasi discussione hai già perso in partenza.
Eco aveva parecchie ragioni quando diceva che una volta l'ignorante restava confinato al bar davanti un bicchiere di prosecco e oggi invece si erge a maestro perché sui social trova gente del suo livello che lo segue e lo acclama.
E purtroppo con certa gente non ci ragioni, in qualsiasi discussione hai già perso in partenza.
Re: Estremi del tifo in Italia
Si, è vero che questo atteggiamento è amplificato a dismisura dai social, o meglio lo è dall'accesso di massa al web che ha reso pubblici certi commenti che prima venivano sentiti da una decina di persone. Però l'isteria su Sinner e sulla vittoria agli Europei veniva soprattutto dai giornali, per non parlare delle critiche dopo il mondiale 82 in cui i social non c'erano.giangi4 ha scritto: ↑ven lug 12, 2024 5:50 pm Il problema di oggi sono i social e la conseguente cassa di risonanza.
Eco aveva parecchie ragioni quando diceva che una volta l'ignorante restava confinato al bar davanti un bicchiere di prosecco e oggi invece si erge a maestro perché sui social trova gente del suo livello che lo segue e lo acclama.
E purtroppo con certa gente non ci ragioni, in qualsiasi discussione hai già perso in partenza.
Quindi di fondo c'è questa svalutazione delle vittorie ottenute quando sono seguite da periodi difficili.
Re: Estremi del tifo in Italia
I giornali fanno il loro lavoro: vendere!
E in campo sportivo (e non solo) questo si fa con i titoloni, la polemica sta alla base.
Il problema è che il cittadino medio non ha ancora sviluppato gli anticorpi per i giornali, figuriamoci per i social.
E in campo sportivo (e non solo) questo si fa con i titoloni, la polemica sta alla base.
Il problema è che il cittadino medio non ha ancora sviluppato gli anticorpi per i giornali, figuriamoci per i social.
Re: Estremi del tifo in Italia
Incollo quì un passo di una divertente newsletter sul tennis dove, parlando della finale di Wimbledon, prende in giro proprio questi comportamenti.
"Al solito, subito dopo la partita siamo andati ad analizzare il match all’area cani, dove c’è il paese reale e non la nostra bolla. Infatti a portare a spasso cani più o meno belli ci sono razzisti, maschilisti, laziali e, incredibilmente direte voi, anche tifosi di Novak Djokovic. Infatti quando ci hanno chiesto il parere sulla finale noi siamo andati sul leggero, “guarda, semplicemente penso che non si possa non amare Carlos Alcaraz, altrimenti significa che non ti piace il tennis”. Il tifoso di Djokovic si è risentito, ha farfugliato qualcosa sul gioco dello spagnolo che non sarebbe completo, avvincente. Discussioni così sappiamo che è meglio lasciarle cadere, che poi magari c’è gente che guarda, però a volte si parla anche con quelli che ti chiedono se hai trovato dio sulla Roma-L’Aquila e allora magari ci intratteniamo. Ma ascoltare che il gioco di Alcaraz non è avvincente è sopra le nostre forze. “Cioè, scusa: il primo Federer a te non piaceva? Come era possibile che non piacesse a chi ama questo sport?”. Capiamo non tifare Roger, capitato mille volte pure a noi ci mancherebbe, ma se ti piace il tennis è difficile non farsi piacere Roger che gioca.
Ah, ovviamente all'area cani non è mancata la stoccata a Sinner: "Questo Sinner non mi piace". Noi abbiamo ricordato le SOLE quattro sconfitte dell'anno, peraltro non contro degli scappati di casa, ma non c'è stato niente da fare. Come parlare con i terrapiattisti, stiamo da quelle parti. Per questa gente bisogna vincere sempre. Non contemplano niente quando non si vince, eventualità, cali di forma, superiorità degli avversari. Hanno una pretenziosità con i campioni che è immotivata, incapaci come sono di relazionarsi in maniera sana con lo sport, perché alla fine di questo parliamo, colpire una pallina per divertirsi. Ai campioni che non ce la fanno non perdonano niente: Sinner non si era meritato la vacanza in Sardegna. Gente che, all'area cani, probabilmente mette il guinzaglio al collo sbagliato, mettiamola così. Ma d'altronde lo si legge anche sui giornali, quindi perché meravigliarsi?"
Mi è piaciuta soprattutto la parte sui terrapiattisti perché effettivamente rende l'idea
"Al solito, subito dopo la partita siamo andati ad analizzare il match all’area cani, dove c’è il paese reale e non la nostra bolla. Infatti a portare a spasso cani più o meno belli ci sono razzisti, maschilisti, laziali e, incredibilmente direte voi, anche tifosi di Novak Djokovic. Infatti quando ci hanno chiesto il parere sulla finale noi siamo andati sul leggero, “guarda, semplicemente penso che non si possa non amare Carlos Alcaraz, altrimenti significa che non ti piace il tennis”. Il tifoso di Djokovic si è risentito, ha farfugliato qualcosa sul gioco dello spagnolo che non sarebbe completo, avvincente. Discussioni così sappiamo che è meglio lasciarle cadere, che poi magari c’è gente che guarda, però a volte si parla anche con quelli che ti chiedono se hai trovato dio sulla Roma-L’Aquila e allora magari ci intratteniamo. Ma ascoltare che il gioco di Alcaraz non è avvincente è sopra le nostre forze. “Cioè, scusa: il primo Federer a te non piaceva? Come era possibile che non piacesse a chi ama questo sport?”. Capiamo non tifare Roger, capitato mille volte pure a noi ci mancherebbe, ma se ti piace il tennis è difficile non farsi piacere Roger che gioca.
Ah, ovviamente all'area cani non è mancata la stoccata a Sinner: "Questo Sinner non mi piace". Noi abbiamo ricordato le SOLE quattro sconfitte dell'anno, peraltro non contro degli scappati di casa, ma non c'è stato niente da fare. Come parlare con i terrapiattisti, stiamo da quelle parti. Per questa gente bisogna vincere sempre. Non contemplano niente quando non si vince, eventualità, cali di forma, superiorità degli avversari. Hanno una pretenziosità con i campioni che è immotivata, incapaci come sono di relazionarsi in maniera sana con lo sport, perché alla fine di questo parliamo, colpire una pallina per divertirsi. Ai campioni che non ce la fanno non perdonano niente: Sinner non si era meritato la vacanza in Sardegna. Gente che, all'area cani, probabilmente mette il guinzaglio al collo sbagliato, mettiamola così. Ma d'altronde lo si legge anche sui giornali, quindi perché meravigliarsi?"
Mi è piaciuta soprattutto la parte sui terrapiattisti perché effettivamente rende l'idea