[Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Trekking, Ferrate e Ciaspe
giangi4
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[Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da giangi4 »

Qualche giorno fa ho ripetuto con amici questo percorso, già fatto un paio d'anni prima, figlio però di una ancor precedente escursione sul Col Negro.
Quella prima volta avevamo raggiunto la cima di questo colle mugoso, più che altro in cerca di una posizione panoramica verso la parete nord dell'Agner.
Eravamo in due e presa la traccia che dalla strada asfaltata della val di San Lucano si dirige verso il bivacco Cozzolino, in prossimità dello spigolo nord l'avevamo abbandonata per risalire il canalino vegeto-minerale scivoloso e pendente che origina dalla forcelletta del detto colle.
La giornata non era delle migliori, mangiato qualcosa in cima aveva cominciato a piovigginare e a noi non era rimasto che rientrare lungo il percorso d'andata.
Ormai arrivato alla base del canalino mi ero accorto di esser solo, l'amico dietro di me non c'era più, mancava anche la rete al cellulare e non potevo contattarlo, l'attesi per un'ora nel dubbio se risalire per cercarlo o andare alla macchina e poi al paese per chiamare i soccorsi.
Si presentò poi con i calzoni che continuavano a cadergli lungo le gambe appesantiti dalla pioggia, portava una tuta di cotone; ma non era stato questo l'inghippo, semplicemente all'inizio della discesa, senza dirmi niente, si era voltato e risalito in forcella per esplorare una traccia con qualche vecchio bollo rosso che avevamo visto andare verso l'alto e chissà dove portava.
La curiosità rimase nel cassetto finché sul web non trovai per caso una relazione:
https://www.ormeverticali.it/relazioni/ ... acciatori/

Si trattava di una vecchia via di cacciatori che risaliva in parte il vallone delle Scandole per poi lasciarlo e arrivare direttamente sulla cresta dei Lastei. La locale sezione Cai da questo itinerario ne aveva sviluppato un altro che percorreva integralmente il vallone, itinerario poi non più manutenuto e abbandonato, forse per la pericolosità del tratto superiore.
Due anni fa ho percorso la via dei cacciatori con un amico e devo dire che le aspettative sono state ampiamente superate: l'ambiente, le viste, il senso di grandezza e isolamento, tutto ha concorso a renderlo un percorso unico, tanto che mi era venuta voglia di condividerlo anche con altri amici.

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L'Agner visto dalla val di San Lucano, alla sua destra la torre armena, ancor più a destra il mugoso Col Negro.

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Risalendo il canale che porta al Col Negro.

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Prosecuzione del Vallon delle Scandole oltre il Col Negro.

Alcune foto come queste sono della prima uscita.
giangi4
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Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da giangi4 »

E per quest'altra uscita avevo anche considerato la possibilità di scendere integralmente il vallone delle Scandole dal bivacco, come da vecchio sentiero Cai, realizzando così un giro ad anello senza necessità di organizzare le macchine, cosa che poi mi è stata sconsigliata da un local perché il canale in molti punti può risultare impercorribile per ghiaccio, al massimo va fatto in salita e quest'anno non era certo quello buono vista la neve caduta.
Scartata questa possibilità, sono tornato all'idea iniziale ma l'aggiunta di una persona all'ultimo momento ha cambiato ancora i piani.
Non avendo mai testato le capacità di questo amico su percorsi simili, ho pensato fosse meglio scegliere una variante iniziale più facile, cosicché chi si fosse trovato in difficoltà nella parte centrale del percorso, potesse scendere più semplicemente rispetto al canalino del Col Negro.

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Traccia del percorso.

Partiamo presto la mattina, lasciamo una macchina alla base di malga Agner e ci ritroviamo a Col di Pra, al termine della val San di Lucano.
Prendiamo la stradina che presto diventa sterrata verso la val d'Angheraz, buttando spesso un occhio alla nostra sinistra: non conosciamo la variante iniziale, non sappiamo dove parta esattamente e se c'è qualche ometto o segno che la evidenzi, l'unica informazione letta è che all'inizio sta sulla sinistra idrografica del Vallon delle Scandole.
Un torrente ci divide dal versante che dovremo risalire, tralasciamo un ponte che lo attraversa perché siamo ancora un po' distanti dal vallone che cerchiamo.
Proseguiamo fino a superare lo sbocco del vallone e poco oltre una deviazione della strada porta aldilà del torrente a una zona recentemente disboscata, ci fosse stata a suo tempo una qualunque indicazione iniziale del sentiero, ora sarà scomparsa.
Proprio di lì vediamo attraversare una persona che alla partenza era partita subito dopo noi, ma lui ha usufruito del primo ponticello per passare il torrente, è evidente che anche lui sta cercando il nostro sentiero e se è arrivato fin qui significa che nel tratto precedente non l'ha trovato.
Guadiamo il torrente, l'acqua non è neanche troppo fredda, superiamo la prima fascia disboscata e ci infiliamo nel bosco, camminiamo alzandosi in diagonale verso sinistra alla ricerca di qualche segno, in direzione del bordo del vallone, ed è proprio lì che troviamo un primo ometto, poi tagli e ancora ometti.

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Il guado.

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Oltre il guado si cerca l'imbocco del sentiero.
giangi4
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Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da giangi4 »

La traccia non è evidentissima ma c'è, si va un po' ad intuito, superiamo alcuni tratti dubbi, e dove il bosco comincia a lasciar spazio ad arbusti e mughi ricompare davanti a noi la persona che avevamo visto prima.
Sta facendo il nostro stesso percorso, il colmo per un itinerario che avrà una misera frequentazione e anche lui chissà che avrà pensato vedendo il nostro gruppo.
Sempre cinquanta metri davanti a noi, ci farà da indicatore, non indispensabile ma sempre utile.

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Tra il bosco si intravedono Agner e Torre Armena.

Il versante di salita è all'ombra per fortuna ma nonostante questo siamo a petto nudo quasi dalla partenza, la temperatura è fresca e ideale per questa salita mattutina.
Ormai in vista del Col Negro, la traccia lascia il bosco ed entra nel vallone ghiaioso per una cinquantina di metri; qui un salto con alcuni roccioni sbarra il passaggio, sulla sinistra un ometto invita a risalire una breve paretina rocciosa fino ai mughi che la sovrastano, poi non troviamo più segni, forse abbiamo perso un bivio chissà, comunque un debole passaggio tra i mughi ci permette di proseguire e rientrare alti sul bordo del vallone, in una zona libera.

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Si entra nel Vallone e lo si risale.

Sempre cinquanta metri avanti rivediamo il solito tipo.
Il Col Negro e la relativa forcella dove si arriva con l'altro itinerario sono alla nostra sinistra, basterebbe superare una breve barriera di mughi per rientrare nell'itinerario percorso la prima volta, ma più in alto questo traversa a destra proprio nel vallone in cui stiamo ora, e preferisco risalire direttamente quest'ultimo, tanto più che non mi va di bagnarmi con la rugiada di erbe e cespugli.

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Il Col Negro e la forcella da cui passa l'itinerario ufficiale.
giangi4
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Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da giangi4 »

Il vallone piega verso destra, in alto una paretina di placca, ci spostiamo alla sua base e con un po' di arrampicata la superiamo, poi il vallone si trasforma in un breve ma sorprendente canale che risaliamo fin sul bordo, qualche passaggio tra erba e mughi finché arriviamo dove la valle cala di pendenza e si apre, poco sotto a dove ero arrivato l'altra volta, in alto riconosco il primo salto roccioso da superare a fianco di una cascatina.

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Si risale il vallone tra ghiaie e placche.

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Uscita dal canale dopo le placche.

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La valle si apre, a destra la paretina con cascata da superare.

Percorriamo questo tratto tra ghiaie e massi, e trovato un posto nel quale la fredda arietta che percorre la valle si spegne, decidiamo di fare una pausa panino.
Dieci minuti dopo, vediamo sbucare in alto e dalla sinistra il tipo di prima, probabilmente lui è rientrato nel sentiero originale.
Lo vediamo arrampicare la paretina sulla sinistra della cascata e poi sparire un'altra volta, ora siamo proprio sicuri stia facendo il nostro stesso itinerario.
Rimettiamo in moto le gambe appesantite dalla pausa e saliamo alla base della paretina che costituisce il modo più semplice di superare il salto della cascata.

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Verso la cascata.

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Le Pale di San Lucano da qui appaiono piccole, in basso il Col Negro.

Si tratta di una placconata a guisa di rampa abbastanza verticale che sale da destra verso sinistra da cui poi si traversa verso destra in esposizione, è un tratto di primo superiore che a mio parere costituisce la parte più delicata del percorso perché non proteggibile e anche una ritirata sarebbe difficile.

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La paretina da superare.

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Al termine si attraversa.

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Sulla sinistra la paretina appena superata, al centro il rivolo d'acqua.

Per fortuna nessuno di noi ha problemi e arriviamo tutti sul rivolo d'acqua che forma la cascata poco sotto, ne approfittiamo per rifornirci, sarà l'unica fonte disponibile lungo il percorso.
giangi4
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Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da giangi4 »

Ora che abbiamo superato il punto che mi preoccupava, sono più tranquillo; non è il tratto tecnicamente più difficile ma se qualcuno non se la fosse sentita, avrebbe dovuto rinunciare perché non avrei saputo come aiutarlo. Le prossime difficoltà saranno comparabili oppure potrò eventualmente far sicura.
Sulla destra si vede uno spalto roccioso alla cui base un prato è inciso da una traccia di animali, attraversiamo quindi le rocce e i prati verso quella direzione, arrivati lì si svolta a sinistra e si rimonta lo spalto su facili roccette.

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Lo spalto roccioso da sormontare, sulla destra una debole traccia tra i prati.

Arriviamo su una forcelletta di cresta dove si apre il panorama verso l'altopiano delle pale, il percorso prosegue lasciandola a destra e dirigendosi verso una parete.

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Falsa forcelletta con panorama.

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Dalla forcelletta verso l'altipiano delle Pale.

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A cavallo dello spalto.

La si scarta di lato arrivando dove lo spalto si esaurisce sopra una spaccatura, sulla parete di fronte parte dal basso un camino irregolare.
Intravedo appena la persona davanti a noi, ad occhio sta affrontando l'ultimo pezzo, quello più difficile, un attimo e poi sparisce.

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Si scende nella spaccatura.

Scendiamo facilmente nella spaccatura, ci abbassiamo ulteriormente per ghiaie sotto un gran masso appoggiato e cominciamo la risalita che ci impegna in una decina di metri di secondo grado, inizialmente all'interno del camino per poi spostarci sul bordo di sinistra.

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Si risale il camino dalla parte opposta.

Si arriva così a un piccolo slargo dove c'è l'ultima difficoltà, un passaggio di terzo vero, abbastanza esposto sopra il camino, da affrontare con forza.
Io però l'altra volta avevo trovato una soluzione alternativa più facile, mi ero alzato sulla paretina un po' marcia di sinistra per poi traversarla ancora verso sinistra, in marcata esposizione, a superare la crestina che delimita il canale principale ed entrare in un canalino parallelo molto più facile con qualche saltino di secondo.

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Si supera la crestina e si entra nel successivo canalino.

Ripetiamo così la piccola variante e in pochi minuti siamo tutti sopra, anche questa è fatta.
giangi4
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Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da giangi4 »

Ora saliamo rasentando sulla sinistra un ampio e poco pendente canale finché arriviamo su una larga balconata rocciosa-ghiaiosa sotto le pareti finali.

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Si risale l'ampio canale.

Un po' spostato sulla destra sopra la valle, un punto ancor più panoramico verso le montagne circostanti dove avevo calcolato di fare una seconda sosta.
Anche il tipo davanti a noi è stato attratto dal posto, lo vediamo sul cucuzzolo che ammira il panorama, poi riprende la salita e giocoforza andiamo a intersecarlo.

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Il pulpito panoramico.

Quattro parole sulla salita e ad un certo punto ci riconosce: coincidenza ci eravamo incontrati anche nel giro dei Feruch, mentre faceva l'attraversata Gena-Pom-Agre, che roba ritrovarci qui, anche se in fondo a fare certi giri sono sempre gli stessi.
E così mentre lui prosegue la salita noi approfittiamo del panoramico pulpito per una sosta rifocillante.
Lo vediamo zigzagare sulla parete di fronte poi sparisce e torniamo a concentrarci sulla meraviglia che ci circonda.
Oltre la cresta dei Lastei proseguono le altre cime della catena fino alla Croda Granda sotto cui spicca il rosso del bivacco Reali, su un grande ripiano roccioso orizzontale.
Proseguendo ancora, l'altipiano delle Pale espresso nella sua forma più evidente, la verde sezione vulcanica delle cime di Pape e le pareti, da qui quasi insignificanti, delle Pale di San Lucano, per tornare su Agner e Torre Armena, un giro mozzafiato.

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Verso la Croda Granda e al centro il bivacco Reali.

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Altipiano delle Pale.

Partiamo anche noi ancora una volta appesantiti dal cibo che ristora ma che taglia anche le gambe.

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Sulla destra la parete da risalire.

Davanti una parete a triangolo rovesciato, definita da due canali, all'inizio semplice e man mano che ci si alza sempre più verticale, rimanendo comunque sul primo superiore.

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L'inizio è tranquillo.

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La parete inizia ad essere più verticale.

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Il canale a sinistra, in alto la forcella d'arrivo.

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Il canale di destra, noi cerchiamo di stare equidistanti dai due.

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Si rimane sul primo superiore.

La relazione suggerisce di arrivare in cresta, io preferisco seguire la deviazione che avevo fatto la prima volta, a poco meno di cento metri dalla cresta abbandonare la salita e traversare il canale di sinistra verso una forcelletta ben definita.

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Una specie di forcelletta da cui lasciamo la salita diretta.

Il canale è una grande placconata interrotta in più punti da piccole piazzole erbose, esposta ma non difficile da percorrere, ci si sposta quasi in orizzontale a sinistra fin sotto la forcella che si raggiunge salendo la paretina sottostante.

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Conviene attraversare la placconata in leggera salita.

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Si salta da una piazzola all'altra.

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Arrivo in cresta, non visibile il forcellino da cui calarsi verso il lato est.

Aldilà della forcella un canalino attrezzato con un cordino di calata permette di scendere verso il tratto orizzontale della ferrata Stella Alpina.
Il lato est è avvolto dalle nuvole, poco male, qualche panorama in meno ma anche meno caldo e meno sete.
giangi4
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Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da giangi4 »

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Via di discesa, sulla destra un cordino di calata.

Noi però proseguiamo verso la cresta di sinistra, non siamo ancora in cima ai Lastei, risaliamo un canalino che diventa man mano più verticale e con un ultimo strappo sul secondo, ci ritroviamo in cima ad una torretta che su vie normali viene indicata erroneamente come cima, cosa che non è.

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Si risale la cresta.

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Ci si sposta su un canalino sulla sinistra che poi esce su una placchetta di secondo.

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Arrivo alla torretta.

La cima dei Lastei è chiaramente quella cento metri più avanti e si raggiunge attraverso una esposta cresta, sulla cima appare il ragazzo di prima, noi guardiamo lui, lui guarda noi.

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La cima.

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Noi sulla cresta visti dalla cima.

L'esposizione è più un fattore psicologico che tecnico ma qui si sente particolarmente specialmente nei primi cinquanta metri che vanno fatti sfruttando cengette erbose sul lato est appena sotto il filo di cresta.

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Lungo la cresta.

Condivido il breve filmato YouTube di un compagno:
https://youtu.be/rLRkjq0EoAg?si=zVStLSvJiWx-1goI

Si arriva così ad un'altra forcella dove parte sulla sinistra una cengia, questa volta più larga e facile, salvo un roccione che la interrompe ma che può essere passato facilmente sulla sinistra.

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Seconda parte su cengia.

Sulle rocce finali incontriamo il ragazzo che sta scendendo, due parole sulla pericolosità del tratto e sulla prosecuzione, gli faccio notare che sulla prima forcella c'è l'anello di calata ma lui dice di voler proseguire come da relazione, sfruttando la cresta che più avanti scende verso est.
Arriviamo in cima, di fronte l'Agner, da qui poco significativo, siamo più bassi di dieci metri rispetto a lui, ci restiamo poco perché la discesa non sarà breve.

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La lunga cresta.

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L 'Agner visto dai Lastei.

Facciamo in tempo a vedere e sentire un camoscio che ci fischia e che sta passando per la prima forcella di cresta, disturbato poco dopo dal ragazzo che raggiunge la stessa forcella e poi prosegue per cresta.

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Il camoscio e poi il ragazzo sulla stessa forcella.

Noi invece ritorniamo in forcella utilizzando sulla torretta un cordino da discesa, cosa che replichiamo nei canalini sottostanti e stando attenti a non lanciare giù sassi scendiamo senza via obbligata la parete dei Lastei, spostandoci nella parte finale verso un roccione bollato di rosso, dove passa il tratto orizzontale della ferrata.

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Scendiamo senza via obbligata.

Altra breve pausa e poi ricomincia la salita, il bivacco è infatti più in alto sotto L'Agner, l'alternativa sarebbe scendere per la ferrata con un notevole risparmio di tempo ma con il rischio di incrociare gente che sale, è ancora primo pomeriggio e infatti è appena passato davanti a noi un gruppo di persone che raggiungeremo al bivacco.

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Verso il bivacco.

Chiedo ai miei compagni se qualcuno vuol fare anche l'Agner ma la stanchezza regna e tutti declinano.
Per farla breve (per modo di dire visto la lunghezza della discesa) proseguiamo per la normale, poi per prati e boschi a Malga Agner e per infinita mulattiera alla strada e alla macchina che avevamo lasciato.

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Sui prati sopra malga Agner.

Alla fine 2200 metri di dislivello per un giro in ambienti sorprendenti, un percorso che molla poco e taglia le gambe discesa compresa, nella parte centrale con esposizioni notevoli ma che fa scoprire un lato poco conosciuto di queste cime e di queste immense pareti.
Davide
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Iscritto il: mer feb 14, 2024 10:47 am
Località: Interzona Veneta

Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da Davide »

Ciao Giangi,

bel giro, e sempre bella roccia su quei versanti!
Una ventina di anni fa avevo salito il vallon delle Scandole, senza sbagliare sul primo tratto solo grazie ad una precedente ricognizione del compare con cui stavo salendo. Ricordo comunque che le maggiori difficoltà erano nel prendere una traccia tutto sommato buona che zigzagava nel bosco senza pendenze eccessive, sbucando all'inizio del canalone, un pò sotto del gran paretone giallo della torre Armena.

Un annetto fa, girovagando in rete (ma non riesco più a ritrovare l'articolo), avevo letto di un sentiero che dei triestini (mi pare) stessero attrezzando in memoria di qualche socio defunto per collegare il bivacco Cozzolino con il forcellino del Col Negro. Sono anche passato di là, ma ero di fretta e non mi sono messo a guardare da che punto del sentiero per il bivacco staccasse questa presunta variante. Dal tuo scritto non mi è chiarissimo se l'hai percorsa integralmente fino al Col Negro; se si, come l'hai trovata?
Adtriano
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Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da Adtriano »

Bravo giangi, grande percorso in posti sempre affascinanti !
Anni fa andando all attacco dello spigolo avevo preso per sbaglio una traccia che andava verso destra , che sia stata la traccia che hai seguito tu?
giangi4
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Re: [Lastei d'Agner]Via dei cacciatori

Messaggio da giangi4 »

Adtriano ha scritto: mer set 18, 2024 11:46 am Bravo giangi, grande percorso in posti sempre affascinanti !
Anni fa andando all attacco dello spigolo avevo preso per sbaglio una traccia che andava verso destra , che sia stata la traccia che hai seguito tu?
Penso proprio di si.
A ricordo c'era anche una targa in memoria del tipo a cui era dedicato il giro
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