giangi4 ha scritto: ↑ven mag 09, 2025 5:18 am
Una linea bus ecc ecc non risolverebbe il problema affollamento, anzi potrebbe aggravarlo.
questo vuol dire che evidentemente il sovraffollamento non è un problema, anzi è solo un moltiplicatore della soluzione... cioè 'kissechava' dell'ambiente, della natura, della sostenibilità e dell' iperfequentazione ...speriamo ne arrivino sempre dì più....
pi' gente = pi' schèi => fine dei problemi
Luca A. ha scritto: ↑mar giu 17, 2025 9:09 am
Quale è il problema?
Immagine.jpg
(premesso che io non ho figli)
un luogo in cui a me adulto vincolano l'ingresso all' uso del caschetto
ma non all'infante in passeggino
(per me)
la dice lunga sulla capacità di legiferare
(per non arrivare a quella di 'arrivarci')
La mia foto era naturalmente ironica (ed è la prima volta che genero una immagine con l'intelligenza artificiale).
Vedo sul web che l'ingresso ai Serrai è gestito da una cooperativa, non saprei dire se su incarico del Comune, Provincia, Regione o chi altro. L'ingresso è a pagamento, di fatto questo significa che è esattamente come entrare in un parco a tema o in un parco divertimenti; credo che il gestore abbia la responsabilità di decidere quali devono essere le condizioni, come pure la libertà di chiudere l'accesso se c'è maltempo, e altre cose simili; rispondendo quindi in sede civile e penale in caso di infortuni... Di fatto, essendo lui che risponde di eventuali danni, è lui che può decidere quello che vuole ....fatte salve le leggi superiori (voglio dire: non potrebbe vietare l'accesso a chi ha i capelli rossi, o agli omosessuali...).
E' ovvio che consentire l'accesso ai neonati in carrozzina, quando agli adulti prescrive il casco, fa abbstanza sorridere.
Non vorrei che per "carrozzina" intenda invece le carrozzine dei disabili, il che smonterebbe le nostre discussioni.
A me però fa molta più impressione il principio generale che ambienti naturali vengano via via "regolamentati", "recintati", "resi sicuri" e trasformati in siti a pagamento.
Temo che a breve ci saranno vie ferrate (e poi chissà: falesie, vie classiche... intere cime?) affidate a qualcuno che debba vigilare sulla sicurezza, e quindi regolamentare gli accessi. Avremo falesie con spit perfetti e prese spazzolate ogni mattina; ferrate sicurissime, a pagamento con noleggio di dissipatore all'ingresso; ghiacciai resi inaccessibili a chi non ha ramponi corda e Artva, sotto responsabilità della società delle funivie.
Eccetera.
"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)
Luca A. ha scritto: ↑mer giu 18, 2025 2:58 pm
A me però fa molta più impressione il principio generale che ambienti naturali vengano via via "regolamentati", "recintati", "resi sicuri" e trasformati in siti a pagamento.
io probabilmente sono (sicuramente ero e ... forse sono ancora e resterò sempre) un idealista...
ma a la penso come te, e credo che il problema principale in quanto hai scito dia nella congiunzioni... 'e':
termini/concetti come 'natrurale' stridono non poco con "regolamentare", "recintare", "rendere sicuro"
se poi ci mettiamo la panacea dell' 'a pagamento' resta solo da disquisire se si tratti più di non sense o senza senso
...sicuramente più che idealista sono sempre stato più ironista
(autoproclamato simpatico meticcio bastardo di ironico umorista)