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-B-
caaiani pavidi e complici
Re: caaiani pavidi e complici
Appena accenni a criticare "loro"... partono censure e vittimismo.
Intanto ammazzano e deportano e se ne fregano.
Intanto ammazzano e deportano e se ne fregano.
Re: caaiani pavidi e complici
Interessante -non so se inedita, non conosco la storia dei "sodalizi" in questione- la diatriba CAI-CAAI.
Da quando l'arrampicata è diventata terreno di gioco e di conseguente goliardia, i nomi delle vie sono spessissimo stati provocatori e irriverenti; io credo fondamentalmente come reazione alla precedente fase dell'alpinismo eroico e serioso.
Pensiamo alle infinite vie nominate con doppi sensi erotici (o neanche tanto doppi sensi) o quelli più pesantemente scorretti ("Totò Riina" eccetera).
Io che sono un po' bacchettone a volte faccio fatica a farmeli piacere, ma mi fa molta paura che possa aprirsi una fase di censura anche perfino su queste cose.
Poi a volte ci pensa la storia a abradere via gli spigoli: molte vie col tempo hanno "perso" nell'uso corrente il nome di fantasia datogli dagli apritori e hanno mantenuto solo il nome degli apritori stessi... Ma ricordo ad esempio che da quasi un secolo su un torrione della Grigna esiste una ben nota e ancora ripetuta "Via del Littorio" che ancora si chiama così con buona pace di tutti, anche se su una guida (forse quella CAI-TCI del Pesci ma dovrei andare a vedere) è un po' risibilmente citata come "ex via del Littorio"...
Da quando l'arrampicata è diventata terreno di gioco e di conseguente goliardia, i nomi delle vie sono spessissimo stati provocatori e irriverenti; io credo fondamentalmente come reazione alla precedente fase dell'alpinismo eroico e serioso.
Pensiamo alle infinite vie nominate con doppi sensi erotici (o neanche tanto doppi sensi) o quelli più pesantemente scorretti ("Totò Riina" eccetera).
Io che sono un po' bacchettone a volte faccio fatica a farmeli piacere, ma mi fa molta paura che possa aprirsi una fase di censura anche perfino su queste cose.
Poi a volte ci pensa la storia a abradere via gli spigoli: molte vie col tempo hanno "perso" nell'uso corrente il nome di fantasia datogli dagli apritori e hanno mantenuto solo il nome degli apritori stessi... Ma ricordo ad esempio che da quasi un secolo su un torrione della Grigna esiste una ben nota e ancora ripetuta "Via del Littorio" che ancora si chiama così con buona pace di tutti, anche se su una guida (forse quella CAI-TCI del Pesci ma dovrei andare a vedere) è un po' risibilmente citata come "ex via del Littorio"...
"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)
Re: caaiani pavidi e complici
Il cai, così come il caai, sono ambienti sostanzialmente conservatori, o apolitici nel senso brutto del termine, vale a dire che vivono solo di montagna e se ne fregano del resto. Non mi stupisco quindi di questa faccenda. Io, se fossi nei panni degli apritori, me ne fregherei delle opinioni, dei diktat o dei suggerimenti ricevuti da un ambiente del genere.