Riflessioni sull’uso del telegrado per misurare la difficoltà…
Riflessioni sull’uso del telegrado per misurare la difficoltà…
È invalsa, ormai da qualche tempo, l’abitudine di misurare le difficoltà, quindi ordinarle su una scala attraverso l’attribuzione del grado, usando uno strumento – il telegrado – che consente, con una buona approssimazione, di esprimere il grado senza più dover fisicamente scalare il tiro. Ci sono telegradi a grandi distanze. Che permettono di gradare i tiri rimanendo ben lontani dalle pareti.
Se tutto ciò ha facilito indubitabilmente la stesura di corposissime guide d’arrampicata, non altrimenti realizzabili nel corso di una singola vita, ha però anche lo svantaggio di produrre dei frutti avvelenati…
Siamo d’accordo, il grado in fin dei conti, apparteneva ad una ontologia soggettiva, quindi materia di opinioni e valutazioni, appunto soggettive. Ma attraverso la conoscenza storica, quindi l’epoca, la persona che gradava, ecc… ci si poteva rendere conto, realisticamente, di una presunta difficoltà oggettiva.
Con l’uso sistematico del telegrado, invece, ossia attraverso l’attribuzione solo strumentale, se da una parte rende possibile e riduce le variazioni soggettive, come dicono i loro estimatori, rende paradossalmente anche molto più incerte e ambigue tutte le classificazioni che oggettivamente non tengono conto – e non ne possono tenere – di tutte le sensazioni soggettive, che, per quanto oscure e confuse, possono intervenire durante la salita fisica del tiro…
Che ne pensate?
Se tutto ciò ha facilito indubitabilmente la stesura di corposissime guide d’arrampicata, non altrimenti realizzabili nel corso di una singola vita, ha però anche lo svantaggio di produrre dei frutti avvelenati…
Siamo d’accordo, il grado in fin dei conti, apparteneva ad una ontologia soggettiva, quindi materia di opinioni e valutazioni, appunto soggettive. Ma attraverso la conoscenza storica, quindi l’epoca, la persona che gradava, ecc… ci si poteva rendere conto, realisticamente, di una presunta difficoltà oggettiva.
Con l’uso sistematico del telegrado, invece, ossia attraverso l’attribuzione solo strumentale, se da una parte rende possibile e riduce le variazioni soggettive, come dicono i loro estimatori, rende paradossalmente anche molto più incerte e ambigue tutte le classificazioni che oggettivamente non tengono conto – e non ne possono tenere – di tutte le sensazioni soggettive, che, per quanto oscure e confuse, possono intervenire durante la salita fisica del tiro…
Che ne pensate?
Re: Riflessioni sull’uso del telegrado per misurare la difficoltà…
grizzly, da me il telegrado non è ancora arrivato. mai sentito nominare.
di recente con biemme abbiamo chiodato un monotiro però, gradandolo 5b/6b+
se qualcuno volesse considerarci come avanguardie di un nuovo qualcosa, va bene.
di recente con biemme abbiamo chiodato un monotiro però, gradandolo 5b/6b+
se qualcuno volesse considerarci come avanguardie di un nuovo qualcosa, va bene.
Re: Riflessioni sull’uso del telegrado per misurare la difficoltà…
Avete mantenuto la vecchia patina retrò... in fondo siete anteriori all'estensione della scala Welzenbach...
Per parte mia ormai mi attengo alle moderne SPECIFICATIONS:
Ultra Compact 55 - 238 cm
Super Standard 74 - 374 cm
Ultra Long 113 - 648 cm
Dettate dalla Betastick.
Per parte mia ormai mi attengo alle moderne SPECIFICATIONS:
Ultra Compact 55 - 238 cm
Super Standard 74 - 374 cm
Ultra Long 113 - 648 cm
Dettate dalla Betastick.
Re: Riflessioni sull’uso del telegrado per misurare la difficoltà…
Se parli del "papero", di cui sono estimatore, esegeta nonché cultore, ti dirò chegrizzly ha scritto: ↑lun apr 08, 2024 4:38 pm Avete mantenuto la vecchia patina retrò... in fondo siete anteriori all'estensione della scala Welzenbach...
Per parte mia ormai mi attengo alle moderne SPECIFICATIONS:
Ultra Compact 55 - 238 cm
Super Standard 74 - 374 cm
Ultra Long 113 - 648 cm
Dettate dalla Betastick.
utilizzo il primo, evito i luoghi ove possa essere necessario andare oltre: ibi sunt leones
Re: Riflessioni sull’uso del telegrado per misurare la difficoltà…
Ma è un pesce d'Aprile in ritardo?
Re: Riflessioni sull’uso del telegrado per misurare la difficoltà…
ma come si legge?
telègrado o telegràdo ?
dove va l'accento?
telègrado o telegràdo ?
dove va l'accento?
Let me in your hard heart, let me in your pub
Re: Riflessioni sull’uso del telegrado per misurare la difficoltà…
Io ho letto telegrafo.