Dalla Croda alle Pale passando per il GPS
Dalla Croda alle Pale passando per il GPS
Cosa rende un percorso o una cima speciale? Quali caratteristiche ci conquistano?
È questa la domanda che mi pongo ogniqualvolta ripenso a cime che ho fatto o che vorrei fare e le piazzo lì, nella mia personale classifica, cercando di dare un senso a qualcosa che è intuizione e cuore, e che vorrei trasformare in logica.
Speciale per me, ognuno cerca e trova cose diverse, e il giudizio finale non può che essere vario.
Ciononostante molti pareri si sovrappongono e così molte cime si sognano più per il giudizio e magari qualche foto di altri...poi le cime si fanno, qualche volta si ritorna entusiasti e qualche volta delusi.
Nelle dolomiti le montagne sono più o meno tutte belle, tutte particolari, entusiasti e delusi non può essere questione di estetica o almeno non solo quella, altrimenti certe cime nascoste renderebbero ben poco.
Per me è questione di percorso, una cima è speciale se il percorso per raggiungerla mi porta fuori dalla mia zona di comfort e il tutto diventa un viaggio e non un'uscita.
Ecco, un sasso delle Snare dove mi sentivo perso, piccolo, una formica che scala una montagna, nella mia personale classifica sta nella parte alta.
Un Sorapiss, con la sua via normale segnata dai bolli e dai passaggi, mi è sembrato un timbrare il cartellino, una eventuale ripetizione non mi attrae.
Anche un gruppo come le Tofane, che esteticamente mi sembrano spiccare tra le dolomiti, una volta percorse si sono ridimensionate.
E invece certi percorsi sulle Pale, sul Civetta, sulle Marmarole e sull'eccetera che ho solo sfiorato, mi promettono ancora avventure che stuzzicano.
Così come anni fa una foto del Colombera sulla Croda Rossa d'Ampezzo, presa dopo la pioggia, che sembrava piangere sangue, mi aveva solleticato e fatto scoprire una delle montagne più particolari delle Dolomiti.
Una montagna che da più parti viene indicata come la più bella tre le belle.
È uscita anche una relazione del solito Briotto, e i toni sono entusiasti, uno squillo di tromba per un cavallo da battaglia.
Questo il link:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursi ... a-53931412
La particolarità della Croda Rossa è che le vie normali sono ben tre o anche più.
In ordine di tempo la prima dovrebbe essere la Grohmann a nord ovest, sale un canale pericoloso e per questo viene utilizzata quando è innevata o come rientro...dovrebbe perché in verità Grohmann non arrivò in cima ma si fermò a pochi metri dalla vetta, ai piedi dell'ultimo canalino che le sue guide giudicarono inspiegabilmente inscalabile.
La seconda normale è quella di
Innerkofler a est, che gli altotesini considerano la vera normale anche se di fatto è una via alpinistica.
La terza è quella da sud ovest che va a incrociarsi con la Grohmann poco sopra il canalone e che affrontando difficoltà attorno al primo è il percorso più semplice seppur presenti una certa pericolosità a causa della caduta sassi.
Perché la Croda Rossa non è una montagna granitica e la sua roccia viene indicata come particolarmente marcia.
Ce ne sarebbe pure una quarta, quella di Siorpaes, molto utilizzata nell'ottocento, oggi mi sembra molto poco nominata.
Attorno alla cima ambienti meravigliosi e avvicinandosi alle rocce anche poco frequentati; per chi si lamenta della folla in dolomiti, a due passi da Cortina si è subito fuori dal bailamme e le viste sono scenografiche.
Ingredienti di prima classe per una normale, quella di sud ovest, abbordabile anche dall'escursionista parecchio smaliziato.
È questa la domanda che mi pongo ogniqualvolta ripenso a cime che ho fatto o che vorrei fare e le piazzo lì, nella mia personale classifica, cercando di dare un senso a qualcosa che è intuizione e cuore, e che vorrei trasformare in logica.
Speciale per me, ognuno cerca e trova cose diverse, e il giudizio finale non può che essere vario.
Ciononostante molti pareri si sovrappongono e così molte cime si sognano più per il giudizio e magari qualche foto di altri...poi le cime si fanno, qualche volta si ritorna entusiasti e qualche volta delusi.
Nelle dolomiti le montagne sono più o meno tutte belle, tutte particolari, entusiasti e delusi non può essere questione di estetica o almeno non solo quella, altrimenti certe cime nascoste renderebbero ben poco.
Per me è questione di percorso, una cima è speciale se il percorso per raggiungerla mi porta fuori dalla mia zona di comfort e il tutto diventa un viaggio e non un'uscita.
Ecco, un sasso delle Snare dove mi sentivo perso, piccolo, una formica che scala una montagna, nella mia personale classifica sta nella parte alta.
Un Sorapiss, con la sua via normale segnata dai bolli e dai passaggi, mi è sembrato un timbrare il cartellino, una eventuale ripetizione non mi attrae.
Anche un gruppo come le Tofane, che esteticamente mi sembrano spiccare tra le dolomiti, una volta percorse si sono ridimensionate.
E invece certi percorsi sulle Pale, sul Civetta, sulle Marmarole e sull'eccetera che ho solo sfiorato, mi promettono ancora avventure che stuzzicano.
Così come anni fa una foto del Colombera sulla Croda Rossa d'Ampezzo, presa dopo la pioggia, che sembrava piangere sangue, mi aveva solleticato e fatto scoprire una delle montagne più particolari delle Dolomiti.
Una montagna che da più parti viene indicata come la più bella tre le belle.
È uscita anche una relazione del solito Briotto, e i toni sono entusiasti, uno squillo di tromba per un cavallo da battaglia.
Questo il link:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursi ... a-53931412
La particolarità della Croda Rossa è che le vie normali sono ben tre o anche più.
In ordine di tempo la prima dovrebbe essere la Grohmann a nord ovest, sale un canale pericoloso e per questo viene utilizzata quando è innevata o come rientro...dovrebbe perché in verità Grohmann non arrivò in cima ma si fermò a pochi metri dalla vetta, ai piedi dell'ultimo canalino che le sue guide giudicarono inspiegabilmente inscalabile.
La seconda normale è quella di
Innerkofler a est, che gli altotesini considerano la vera normale anche se di fatto è una via alpinistica.
La terza è quella da sud ovest che va a incrociarsi con la Grohmann poco sopra il canalone e che affrontando difficoltà attorno al primo è il percorso più semplice seppur presenti una certa pericolosità a causa della caduta sassi.
Perché la Croda Rossa non è una montagna granitica e la sua roccia viene indicata come particolarmente marcia.
Ce ne sarebbe pure una quarta, quella di Siorpaes, molto utilizzata nell'ottocento, oggi mi sembra molto poco nominata.
Attorno alla cima ambienti meravigliosi e avvicinandosi alle rocce anche poco frequentati; per chi si lamenta della folla in dolomiti, a due passi da Cortina si è subito fuori dal bailamme e le viste sono scenografiche.
Ingredienti di prima classe per una normale, quella di sud ovest, abbordabile anche dall'escursionista parecchio smaliziato.
Ultima modifica di giangi4 il lun apr 29, 2024 12:24 pm, modificato 1 volta in totale.
Re: Croda Rossa d'Ampezzo
Però salire una Croda Rossa seguendo la traccia gps è molto peggio che "timbrare il cartellino" (madò che delicatini che siamo) sul Sorapìss.giangi4 ha scritto: ↑lun apr 22, 2024 6:12 pm Cosa rende un percorso o una cima speciale? Quali caratteristiche ci conquistano?
Un Sorapiss, con la sua via normale segnata dai bolli e dai passaggi, mi è sembrato un timbrare il cartellino, una eventuale ripetizione non mi attrae.
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursi ... a-53931412
Quindi sono certo che tu non sfrutterai questa opportunità per fintiescursionisti del terzo millennio.
Re: Croda Rossa d'Ampezzo
In verità questo è il racconto della salita.
Il GPS è il nuovo che avanza, chissà se un giorno sostituirà i bolli rossi, di fatto è la stessa cosa però rispetta il principio di non lasciare traccia.
Ad ora è poco utilizzabile in parete (ma anche canali e vallecole), a parte il segnale che rimbalza, bastano pochi metri di differenza per cambiare le carte in tavola.
Il mio sul cellulare aumenta la suspense, di solito sballa nei momenti topici, non solo non è affidabile ma è pure fuorviante, anche l'altro giorno mi diceva di essere sul sentiero mentre ero qualche decina di metri più alto su una traccia di cervi.
Il GPS è il nuovo che avanza, chissà se un giorno sostituirà i bolli rossi, di fatto è la stessa cosa però rispetta il principio di non lasciare traccia.
Ad ora è poco utilizzabile in parete (ma anche canali e vallecole), a parte il segnale che rimbalza, bastano pochi metri di differenza per cambiare le carte in tavola.
Il mio sul cellulare aumenta la suspense, di solito sballa nei momenti topici, non solo non è affidabile ma è pure fuorviante, anche l'altro giorno mi diceva di essere sul sentiero mentre ero qualche decina di metri più alto su una traccia di cervi.
Re: Croda Rossa d'Ampezzo
In tutto questo non ho ancora capito se l'hai salita o no, e per quale delle tre vie
Nel vecchio Fuorivia avevo messo una foto col tracciato dettagliato della via da Valbones (Ovest, mi pare fosse la Whitwell Siorpaes), non difficile ma dal tracciato davvero tortuoso, senza dubbio una delle vie normali più complesse a livello di orientamento che ho percorso. Ogni circa duecento metri dovevo fermarmi a memorizzare il percorso appena fatto e prendere riferimenti utili per la discesa. A parte qualche breve risalto di II, non si può nemmeno parlare di roccia, ma di ghiaie generalizzate.
Per quanto riguarda il GPS, per me è la negazione dello spirito stesso dell'escursionismo ma se alla gente piace usarlo sono ovviamente liberissimi di farlo. Se penso alla via normale più bella, complicata e di soddisfazione che ho fatto, sarebbe stata completamente rovinata dall'uso del tracciamento satellitare.
Nel vecchio Fuorivia avevo messo una foto col tracciato dettagliato della via da Valbones (Ovest, mi pare fosse la Whitwell Siorpaes), non difficile ma dal tracciato davvero tortuoso, senza dubbio una delle vie normali più complesse a livello di orientamento che ho percorso. Ogni circa duecento metri dovevo fermarmi a memorizzare il percorso appena fatto e prendere riferimenti utili per la discesa. A parte qualche breve risalto di II, non si può nemmeno parlare di roccia, ma di ghiaie generalizzate.
Per quanto riguarda il GPS, per me è la negazione dello spirito stesso dell'escursionismo ma se alla gente piace usarlo sono ovviamente liberissimi di farlo. Se penso alla via normale più bella, complicata e di soddisfazione che ho fatto, sarebbe stata completamente rovinata dall'uso del tracciamento satellitare.
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Re: Croda Rossa d'Ampezzo
L'anno scorso sono stato quattro giorni accampato in val Settimana e ho salito in solitaria qualche cima senza nemmeno avere una relazione in mano (se non le scarne indicazioni presenti sull'ultima guida di Madinelli), direttamente dall'osservazione della mappa Tabacco e devo dire che, effettivamente, è stata una soddisfazione autentica.Davide ha scritto: ↑mar apr 23, 2024 10:15 am
Per quanto riguarda il GPS, per me è la negazione dello spirito stesso dell'escursionismo ma se alla gente piace usarlo sono ovviamente liberissimi di farlo. Se penso alla via normale più bella, complicata e di soddisfazione che ho fatto, sarebbe stata completamente rovinata dall'uso del tracciamento satellitare.
Il GPS lo uso principalmente se devo seguire dei sentieri in zone nuove, per evitarmi di comprare cartine su cartine, ma vale quanto detto da Giangi, che su certi percorsi è inutile, sulle vie normali dolomitiche in particolare.
P.S. Davide adesso sono curioso, a quale via normale ti riferisci nel tuo post.
Re: Croda Rossa d'Ampezzo
Torrione San Vito, Antelaoalessandro ha scritto: ↑mar apr 23, 2024 12:52 pmP.S. Davide adesso sono curioso, a quale via normale ti riferisci nel tuo post.
Magari ne parlo in un topic a parte
Re: Croda Rossa d'Ampezzo
Si, l'ho salita, dalla normale naturalmente!
A parte gli scherzi, essendo io escursionista, l'ho salita da quella più facile, la sud ovest.
E in quanto a difficoltà trovo che la tua descrizione della Siorpaes dia la misura anche di quella che ho fatto io, difficoltà bassa ma estremamente detritica.
Forse il preambolo del post è stato un po' troppo lungo e non si è capito dove volessi andare a parare ma è una riflessione post salita.
La cima non mi ha conquistato e non so dire perché visto che rispetta molti dei canoni che mi piacciono.
L'unica cosa che mi viene in mente è che quanto letto e le foto viste hanno creato una aspettativa troppo grande, perché la cima mi è piaciuta ma tornerei più volentieri a esplorare l'ambiente che la circonda.
A parte gli scherzi, essendo io escursionista, l'ho salita da quella più facile, la sud ovest.
E in quanto a difficoltà trovo che la tua descrizione della Siorpaes dia la misura anche di quella che ho fatto io, difficoltà bassa ma estremamente detritica.
Forse il preambolo del post è stato un po' troppo lungo e non si è capito dove volessi andare a parare ma è una riflessione post salita.
La cima non mi ha conquistato e non so dire perché visto che rispetta molti dei canoni che mi piacciono.
L'unica cosa che mi viene in mente è che quanto letto e le foto viste hanno creato una aspettativa troppo grande, perché la cima mi è piaciuta ma tornerei più volentieri a esplorare l'ambiente che la circonda.
Re: Croda Rossa d'Ampezzo
Ecco, quello l'ho sentito nominare, chissà...Davide ha scritto: ↑mar apr 23, 2024 1:57 pmTorrione San Vito, Antelaoalessandro ha scritto: ↑mar apr 23, 2024 12:52 pmP.S. Davide adesso sono curioso, a quale via normale ti riferisci nel tuo post.
Magari ne parlo in un topic a parte
Intanto metti relazione e foto se ti aggrada
Re: Croda Rossa d'Ampezzo
Il GPS molte volte è comodo però ritengo di essere stato fortunato a imparare ad andare in montagna senza.Davide ha scritto: ↑mar apr 23, 2024 10:15 am Per quanto riguarda il GPS, per me è la negazione dello spirito stesso dell'escursionismo ma se alla gente piace usarlo sono ovviamente liberissimi di farlo. Se penso alla via normale più bella, complicata e di soddisfazione che ho fatto, sarebbe stata completamente rovinata dall'uso del tracciamento satellitare.
C'è comunque il discorso dei posti nuovi, non sempre si ha la possibilità di esplorarli e farsi la propria mappa mentale, avere uno strumento che velocizza le scelte aiuta; penso ad esempio a percorsi che ho fatto questo inverno in Friuli, tra pedemontana, autostrada e benzina, godere di certi strumenti agevola.
Ma anche su tracciati vicino 'di poco conto' non mi dispiace, non è che bisogna sempre andare in montagna facendo la guerra.
Alcune volte ho registrato percorsi per vederli rappresentati su mappa, altre volte ho utilizzato relive per vederli in 3d.
Personalmente alla lunga stanca, ma neanche voglio chiudermi in un mondo utopistico tutto mio e pensare che il resto sia 'merda', altrimenti mi tocca dare ragione a quelli con lo scarpone da due chili e l'alpenstock.
C'è qualcosa di buono anche nella modernità e anche se non so cosa, non voglio precludermi niente. Allo stesso modo c'è qualcosa di cattivo nella modernità (o attualità che dir si voglia) ma posso comprenderlo solo usandolo.
Una volta guardavo la TV, poi ho smesso.
Una volta andavo in montagna senza cellulare (non ce l'avevo ) ora ce l'ho, forse in futuro tornerò senza.
Una volta ero su Facebook, adesso guardo YouTube e già comincio a stancarmi.
È tornato il forum, sono tornato sul forum, e non mi sembra che l'ultima esperienza sia finita tanto bene.
Un giorno forse smetterò di usare il GPS perché è vero, è come i bolli rossi, in parte uccide l'avventura ma non sempre l'avventura è nel cercare un percorso, alcune volte sta nel semplice percorrerlo.
Re: Croda Rossa d'Ampezzo
giangi, sei tu per primo ad aver scritto che un sentiero a bolli rossi è timbrare un cartellino (e che sentiero, la via normale al Sorapìss, mica il rifugio Treviso), mi pare tu abbia le idee un pò confuse.giangi4 ha scritto: ↑mar apr 23, 2024 6:38 pmIl GPS molte volte è comodo però ritengo di essere stato fortunato a imparare ad andare in montagna senza.Davide ha scritto: ↑mar apr 23, 2024 10:15 am Per quanto riguarda il GPS, per me è la negazione dello spirito stesso dell'escursionismo ma se alla gente piace usarlo sono ovviamente liberissimi di farlo. Se penso alla via normale più bella, complicata e di soddisfazione che ho fatto, sarebbe stata completamente rovinata dall'uso del tracciamento satellitare.
C'è comunque il discorso dei posti nuovi, non sempre si ha la possibilità di esplorarli e farsi la propria mappa mentale, avere uno strumento che velocizza le scelte aiuta; penso ad esempio a percorsi che ho fatto questo inverno in Friuli, tra pedemontana, autostrada e benzina, godere di certi strumenti agevola.
Ma anche su tracciati vicino 'di poco conto' non mi dispiace, non è che bisogna sempre andare in montagna facendo la guerra.
Alcune volte ho registrato percorsi per vederli rappresentati su mappa, altre volte ho utilizzato relive per vederli in 3d.
Personalmente alla lunga stanca, ma neanche voglio chiudermi in un mondo utopistico tutto mio e pensare che il resto sia 'merda', altrimenti mi tocca dare ragione a quelli con lo scarpone da due chili e l'alpenstock.
C'è qualcosa di buono anche nella modernità e anche se non so cosa, non voglio precludermi niente. Allo stesso modo c'è qualcosa di cattivo nella modernità (o attualità che dir si voglia) ma posso comprenderlo solo usandolo.
Una volta guardavo la TV, poi ho smesso.
Una volta andavo in montagna senza cellulare (non ce l'avevo ) ora ce l'ho, forse in futuro tornerò senza.
Una volta ero su Facebook, adesso guardo YouTube e già comincio a stancarmi.
È tornato il forum, sono tornato sul forum, e non mi sembra che l'ultima esperienza sia finita tanto bene.
Un giorno forse smetterò di usare il GPS perché è vero, è come i bolli rossi, in parte uccide l'avventura ma non sempre l'avventura è nel cercare un percorso, alcune volte sta nel semplice percorrerlo.