Dalla Croda alle Pale passando per il GPS
Inviato: lun apr 22, 2024 6:12 pm
Cosa rende un percorso o una cima speciale? Quali caratteristiche ci conquistano?
È questa la domanda che mi pongo ogniqualvolta ripenso a cime che ho fatto o che vorrei fare e le piazzo lì, nella mia personale classifica, cercando di dare un senso a qualcosa che è intuizione e cuore, e che vorrei trasformare in logica.
Speciale per me, ognuno cerca e trova cose diverse, e il giudizio finale non può che essere vario.
Ciononostante molti pareri si sovrappongono e così molte cime si sognano più per il giudizio e magari qualche foto di altri...poi le cime si fanno, qualche volta si ritorna entusiasti e qualche volta delusi.
Nelle dolomiti le montagne sono più o meno tutte belle, tutte particolari, entusiasti e delusi non può essere questione di estetica o almeno non solo quella, altrimenti certe cime nascoste renderebbero ben poco.
Per me è questione di percorso, una cima è speciale se il percorso per raggiungerla mi porta fuori dalla mia zona di comfort e il tutto diventa un viaggio e non un'uscita.
Ecco, un sasso delle Snare dove mi sentivo perso, piccolo, una formica che scala una montagna, nella mia personale classifica sta nella parte alta.
Un Sorapiss, con la sua via normale segnata dai bolli e dai passaggi, mi è sembrato un timbrare il cartellino, una eventuale ripetizione non mi attrae.
Anche un gruppo come le Tofane, che esteticamente mi sembrano spiccare tra le dolomiti, una volta percorse si sono ridimensionate.
E invece certi percorsi sulle Pale, sul Civetta, sulle Marmarole e sull'eccetera che ho solo sfiorato, mi promettono ancora avventure che stuzzicano.
Così come anni fa una foto del Colombera sulla Croda Rossa d'Ampezzo, presa dopo la pioggia, che sembrava piangere sangue, mi aveva solleticato e fatto scoprire una delle montagne più particolari delle Dolomiti.
Una montagna che da più parti viene indicata come la più bella tre le belle.
È uscita anche una relazione del solito Briotto, e i toni sono entusiasti, uno squillo di tromba per un cavallo da battaglia.
Questo il link:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursi ... a-53931412
La particolarità della Croda Rossa è che le vie normali sono ben tre o anche più.
In ordine di tempo la prima dovrebbe essere la Grohmann a nord ovest, sale un canale pericoloso e per questo viene utilizzata quando è innevata o come rientro...dovrebbe perché in verità Grohmann non arrivò in cima ma si fermò a pochi metri dalla vetta, ai piedi dell'ultimo canalino che le sue guide giudicarono inspiegabilmente inscalabile.
La seconda normale è quella di
Innerkofler a est, che gli altotesini considerano la vera normale anche se di fatto è una via alpinistica.
La terza è quella da sud ovest che va a incrociarsi con la Grohmann poco sopra il canalone e che affrontando difficoltà attorno al primo è il percorso più semplice seppur presenti una certa pericolosità a causa della caduta sassi.
Perché la Croda Rossa non è una montagna granitica e la sua roccia viene indicata come particolarmente marcia.
Ce ne sarebbe pure una quarta, quella di Siorpaes, molto utilizzata nell'ottocento, oggi mi sembra molto poco nominata.
Attorno alla cima ambienti meravigliosi e avvicinandosi alle rocce anche poco frequentati; per chi si lamenta della folla in dolomiti, a due passi da Cortina si è subito fuori dal bailamme e le viste sono scenografiche.
Ingredienti di prima classe per una normale, quella di sud ovest, abbordabile anche dall'escursionista parecchio smaliziato.
È questa la domanda che mi pongo ogniqualvolta ripenso a cime che ho fatto o che vorrei fare e le piazzo lì, nella mia personale classifica, cercando di dare un senso a qualcosa che è intuizione e cuore, e che vorrei trasformare in logica.
Speciale per me, ognuno cerca e trova cose diverse, e il giudizio finale non può che essere vario.
Ciononostante molti pareri si sovrappongono e così molte cime si sognano più per il giudizio e magari qualche foto di altri...poi le cime si fanno, qualche volta si ritorna entusiasti e qualche volta delusi.
Nelle dolomiti le montagne sono più o meno tutte belle, tutte particolari, entusiasti e delusi non può essere questione di estetica o almeno non solo quella, altrimenti certe cime nascoste renderebbero ben poco.
Per me è questione di percorso, una cima è speciale se il percorso per raggiungerla mi porta fuori dalla mia zona di comfort e il tutto diventa un viaggio e non un'uscita.
Ecco, un sasso delle Snare dove mi sentivo perso, piccolo, una formica che scala una montagna, nella mia personale classifica sta nella parte alta.
Un Sorapiss, con la sua via normale segnata dai bolli e dai passaggi, mi è sembrato un timbrare il cartellino, una eventuale ripetizione non mi attrae.
Anche un gruppo come le Tofane, che esteticamente mi sembrano spiccare tra le dolomiti, una volta percorse si sono ridimensionate.
E invece certi percorsi sulle Pale, sul Civetta, sulle Marmarole e sull'eccetera che ho solo sfiorato, mi promettono ancora avventure che stuzzicano.
Così come anni fa una foto del Colombera sulla Croda Rossa d'Ampezzo, presa dopo la pioggia, che sembrava piangere sangue, mi aveva solleticato e fatto scoprire una delle montagne più particolari delle Dolomiti.
Una montagna che da più parti viene indicata come la più bella tre le belle.
È uscita anche una relazione del solito Briotto, e i toni sono entusiasti, uno squillo di tromba per un cavallo da battaglia.
Questo il link:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursi ... a-53931412
La particolarità della Croda Rossa è che le vie normali sono ben tre o anche più.
In ordine di tempo la prima dovrebbe essere la Grohmann a nord ovest, sale un canale pericoloso e per questo viene utilizzata quando è innevata o come rientro...dovrebbe perché in verità Grohmann non arrivò in cima ma si fermò a pochi metri dalla vetta, ai piedi dell'ultimo canalino che le sue guide giudicarono inspiegabilmente inscalabile.
La seconda normale è quella di
Innerkofler a est, che gli altotesini considerano la vera normale anche se di fatto è una via alpinistica.
La terza è quella da sud ovest che va a incrociarsi con la Grohmann poco sopra il canalone e che affrontando difficoltà attorno al primo è il percorso più semplice seppur presenti una certa pericolosità a causa della caduta sassi.
Perché la Croda Rossa non è una montagna granitica e la sua roccia viene indicata come particolarmente marcia.
Ce ne sarebbe pure una quarta, quella di Siorpaes, molto utilizzata nell'ottocento, oggi mi sembra molto poco nominata.
Attorno alla cima ambienti meravigliosi e avvicinandosi alle rocce anche poco frequentati; per chi si lamenta della folla in dolomiti, a due passi da Cortina si è subito fuori dal bailamme e le viste sono scenografiche.
Ingredienti di prima classe per una normale, quella di sud ovest, abbordabile anche dall'escursionista parecchio smaliziato.