[Monti del Sole]La Rocheta
Inviato: ven mar 29, 2024 5:43 pm
La Rocheta è quel torrione aguzzo che non si può non notare dalla statale per Agordo, che dal basso sembra inaccessibile ma che in realtà presenta più problemi di orientamento che difficoltà alpinistiche.
La prima volta ci sono stato anni fa e, volendo fare un anello, in discesa mi ci sono pure perso, dovendo ripercorrere di notte la strada d'andata.
E pure un'altra volta ho perso la traccia al buio, al rientro da una cima in zona, scendendo a sentimento il pendio boscoso basale.
E a dir la verità ci sarebbe pure un terzo smarrimento al buio, questa volta in un'uscita di gruppo, non mia ma di due amiche che abbiamo atteso domandandoci dove si fossero perse, salvo vederle arrivare tranquille dopo una mezz'ora, visto che chiacchierando avevano 'esplorato' per errore una cengia.
Cosicché posso dire di conoscere un po' la zona e i principali percorsi di salita.
Quello dal vallon dei Zoldani mi sembra il più gettonato oggi, è forse il più facile anche come orientamento e la traccia è ormai ben marcata.
Il secondo è quello per il viaz della Zinturella, quando ci andai io per la prima volta era il più nominato. Nonostante l'appellativo viaz, non presenta particolari difficoltà salvo brevi tratti dove per un motivo o per l'altro la traccia si perde e bisogna sapere o capire che direzione prendere per ritrovarla.
Il terzo è il meno conosciuto ma quello che a me piace di più, se non altro per il caratteristico nome, Fratta di Faliseppo.
Così accompagnato da altri tre amici decido di ripercorrere in salita la Fratta e magari ridiscendere la Zinturella per vedere gli schianti sul Col del Bec provocati da Vaia e di cui alcuni conoscenti mi hanno parlato.
Visto che il Cordevole è basso, si parte da Candaten e lo si guada con una certa sofferenza considerato che siamo a fine anno. Dopodiché si segue per breve tratto il sentiero degli ospizi, per poi lasciarlo in corrispondenza di una traccia in salita, che porta velocemente sopra la val Fagarè a prendere una bella cengia a servizio di un acquedotto. Superato il manufatto in cemento dell'acquedotto si prosegue in piano fino alla val della Fratta, là si prende una vecchia mulattiera che con varie svolte porta al soprastante costone, la Fratta di Faliseppo.
La mulattiera proseguirebbe verso la val delle Coraie ma noi la lasciamo e avanziamo sulla dorsale della Fratta senza preoccuparci dei pochi tagli o delle rade tracce, visto il facile orientamento.
La dorsale corre sotto la parete della Rocchetta e alterna pendenze dolci a pendii di loppa faticosi.
La prima volta ci sono stato anni fa e, volendo fare un anello, in discesa mi ci sono pure perso, dovendo ripercorrere di notte la strada d'andata.
E pure un'altra volta ho perso la traccia al buio, al rientro da una cima in zona, scendendo a sentimento il pendio boscoso basale.
E a dir la verità ci sarebbe pure un terzo smarrimento al buio, questa volta in un'uscita di gruppo, non mia ma di due amiche che abbiamo atteso domandandoci dove si fossero perse, salvo vederle arrivare tranquille dopo una mezz'ora, visto che chiacchierando avevano 'esplorato' per errore una cengia.
Cosicché posso dire di conoscere un po' la zona e i principali percorsi di salita.
Quello dal vallon dei Zoldani mi sembra il più gettonato oggi, è forse il più facile anche come orientamento e la traccia è ormai ben marcata.
Il secondo è quello per il viaz della Zinturella, quando ci andai io per la prima volta era il più nominato. Nonostante l'appellativo viaz, non presenta particolari difficoltà salvo brevi tratti dove per un motivo o per l'altro la traccia si perde e bisogna sapere o capire che direzione prendere per ritrovarla.
Il terzo è il meno conosciuto ma quello che a me piace di più, se non altro per il caratteristico nome, Fratta di Faliseppo.
Così accompagnato da altri tre amici decido di ripercorrere in salita la Fratta e magari ridiscendere la Zinturella per vedere gli schianti sul Col del Bec provocati da Vaia e di cui alcuni conoscenti mi hanno parlato.
Visto che il Cordevole è basso, si parte da Candaten e lo si guada con una certa sofferenza considerato che siamo a fine anno. Dopodiché si segue per breve tratto il sentiero degli ospizi, per poi lasciarlo in corrispondenza di una traccia in salita, che porta velocemente sopra la val Fagarè a prendere una bella cengia a servizio di un acquedotto. Superato il manufatto in cemento dell'acquedotto si prosegue in piano fino alla val della Fratta, là si prende una vecchia mulattiera che con varie svolte porta al soprastante costone, la Fratta di Faliseppo.
La mulattiera proseguirebbe verso la val delle Coraie ma noi la lasciamo e avanziamo sulla dorsale della Fratta senza preoccuparci dei pochi tagli o delle rade tracce, visto il facile orientamento.
La dorsale corre sotto la parete della Rocchetta e alterna pendenze dolci a pendii di loppa faticosi.