giangi4 ha scritto: ↑mer lug 24, 2024 12:03 pm
Ecco, se mi capitasse qualcosa in montagna, spero di riuscire a dominare il panico e tirar fuori da qualche cassetto della memoria una soluzione logica di cui magari ho letto o sentito.
eh, per esperienza ti posso dire che si chiama istinto di sopravvivenza, non è questione di dominare, ne' di logica, di sentito o di letto...
non saprei come spiegarlo... provo così:
l'incidente c'è per una serie di fattori
il trauma per almeno altrettanti motivi
la sopravvivenza, il recupero e la ripresa hanno tantì attori, ma soprattutto conta il 'te stesso',
che poi 'casuamente' è lo stesso soggetto dell'incidente
giangi4 ha scritto: ↑mer lug 24, 2024 12:03 pm
Ecco, se mi capitasse qualcosa in montagna, spero di riuscire a dominare il panico e tirar fuori da qualche cassetto della memoria una soluzione logica di cui magari ho letto o sentito.
eh, per esperienza ti posso dire che si chiama istinto di sopravvivenza, non è questione di dominare, ne' di logica, di sentito o di letto...
non saprei come spiegarlo... provo così:
l'incidente c'è per una serie di fattori
il trauma per almeno altrettanti motivi
la sopravvivenza, il recupero e la ripresa hanno tantì attori, ma soprattutto conta il 'te stesso',
che poi 'casuamente' è lo stesso soggetto dell'incidente
Mi è capitato più volte di vedere persone in panico in montagna, nella maggior parte dei casi fanno scelte sbagliate, alla faccia dell'istinto di sopravvivenza.
Restare calmi e logici è molto più produttivo, in montagna ma anche a casa come dimostra la mia esperienza.
Così come ho visto amici superare percorsi difficili non per essere migliorati tecnicamente ma per aver imparato a dominare l'istinto e la paura, una evoluzione in cui mi riconosco.
La sensazione di panico, e il controllarlo con molta fatica, l'ho vissuta in mare. Forse perché mi è più estraneo come elemento della montagna e quando sono stato in una situazione di pericolo (vero o presunto tale, l'inesperienza non fa capire bene le cose) mi sono sentito in trappola.
In montagna, per quelle che sono state le mie esperienze, il pericolo è una rasoiata. Non c'era e improvvisamente accade.
Si, come dicevamo sopra, la catena di eventi andava allestendosi da prima, ma evidentemente non te ne accorgi, perché altrimenti la interromperesti.
Così, passi dal sorriso al dramma, praticamente senza accorgertene, quindi senza panico. Eri lì e poi sei là.
Certo, mi è capitato di stare traversando un canale o un pendio esposto a caduta ghiaccio o sassi in un momento pericoloso sentendo gli scricchiolii del ghiaccio e sentendo fischiare i sassi... o slavine... ma corri più che poi, incroci le dita, e esci o ti ripari...questione di qualche minuto e sei al riparo.
L'istinto di sopravvivenza... boh... si, fino a qualche tempo fa sono stato convinto che in qualche occasione mi avesse salvato. Ma forse più che altro è stata la capacità del corpo di rispondere, con riflessi e struttura muscolare, (e sempre un po' di fortuna), e uscire praticamente indenne da situazioni che potevano avere conseguenze gravissime.
Poi 5 anni fa sono caduto da un tetto, con una dinamica che nell'ottica della catena di eventi è spiegabilissima ma che può essere riassunta, senza tema di smentita, "con la semplice etichetta: da coglione e il mio corpo è andato giù come un sacco di patate.
Un caso?
anni fa sono caduto per 5-6 metri su rocce e mentre volavo mi sono girato e ho scelto di atterare sull'unico punto di terra che c'era e quindi rotolare, non mi sono fatto altro che graffi.
dal tetto non ho fatto in tempo nemmeno a capire che è arrivato l'impatto. un sacco di patate appunto. la racconto per miracolo.
magari qualche anno prima sarei riuscito a reagire d'istinto. boh.
C'è anche questo. Sicuramente. Ma ovviamente non è solo questo. Altrimenti morirebbero solo i vecchi. E non è così.
Ultima modifica di Buzz il gio lug 25, 2024 8:16 am, modificato 1 volta in totale.
giangi4 ha scritto: ↑mer lug 24, 2024 6:29 pma.
Così come ho visto amici superare percorsi difficili non per essere migliorati tecnicamente ma per aver imparato a dominare l'istinto e la paura, una evoluzione in cui mi riconosco.
direi che più che in un dominare è una (parziale) presa di cosienza di ciò che concerne i meccanismi che a grandi linee regolano l' idea di paura... per paura, istinto e sopravvivenza non possiamo avere neanche una pallida idea
( se la riesci a dominare non è paura... al massimo è appresnsione, o tensione...)
mica per niente si dice 'morire si paura'... per questo probabilmente ci sarà un ulteriore post