Il server delle foto mi da servizio inaccessibile, intanto pubblico poi correggo.
Un altro passaggio più ostico aiutato da una fettuccia, arrivo su un prato, di fronte a me sonnecchia uno stambecco che alla mia vista si allarma, si alza ma non scappa.
Gli passo sopra e continuo, arrivo in corrispondenza di un altro rado pendio erboso dove a ricordo partirebbe la normale per la cima dei Frati.
La cima però è coperta, non avrebbe senso tornarci anche se mi piacerebbe.
Inizia la discesa, ricordavo delle corde, o non ci sono mai state o le hanno tolte. Nonostante sia dismesso, il percorso è in buone condizioni, alcuni segnavia sono relativamente recenti.
Arrivo in vista dei canaloni sotto la forcella dei Frati, sono la causa della dismissione, una frana ha portato via il pendio, sono rimasti una serie di canali molto inclinati costituiti da ghiaie dure dove ogni tanto affiora qualche singola roccia.
L'altra volta ero passato con non pochi problemi sfruttando quelle rocce che però ogni tanto cedevano e si staccavano.
Bevo ancora mezza bottiglietta, l'acqua è proprio strana, mi ricordo che sotto la casera Lodina ci dovrebbe essere dell'acqua, decido di resistere alla sete almeno fino a lì.
Scendo le ultime rocce, qualche segno rosso porta verso l'alto, ho letto da più parti che è conveniente salire verso forcella dei frati per evitare le ghiaie. Così mi trovo a fare anch'io, mi avvicino al bordo del primo canale e poi lo costeggio verso l'alto alla ricerca di un passaggio intermedio che non c'è.
Ancora una stanca risalita finché mi trovo poco sotto forcella dei Frati, andrei a vedere anche questa ma son presenti le solite nuvole.
Piccole discese e risalite lungo la base delle rocce e arrivo finalmente ai prati sotto il Duranno.
C'è ancora da salire costantemente fin alla omonima forcella e poi ancora salire per aggirare le cime Centenere, una breve discesa intermedia che ricordavo peggiore, l'ultimo sforzo e finalmente sono al culmine del percorso di discesa, sopra i lunghi prati che divallano verso forcella Lodina.
Poco sotto faccio un'altra sosta, mi ricordo di avere ancora una pesca, le nuvole si alzano un po', riposo.
Sul cellulare ricevo anche segnale, con l'applicazione calcolo le tempistiche, mi dà un'ora per casera Lodina e un'altra ora e mezza per arrivare alla macchina dal sentiero principale.
Ormai ho deciso, lascio stare il sentiero secondario perché poi dovrei risalire la strada asfaltata e non ne ho voglia, preferisco rischiare l'incognita cantiere.
In discesa mi godo i prati, la pendenza non è eccessiva, il fondo è morbido, fa fresco e le nuvole coprono il sole lasciandomi però la vista completa degli splendidi pascoli.
Stambecco sui prati sotto cima dei Frati.
I frati dell'omonima forcella.
Il pendio da attraversare.
La consistenza del pendio da vicino, dall'ultimo segnale.
Poco sotto forcella dei Frati.
Si sta sotto le rocce.
Giovane stambecco curioso, si lascia avvicinare fino a pochi metri.
Quando sono troppo vicino, sale sopra di me.
Forcella Duranno tra le nuvole.
Scendendo dalle Centenere il paesaggio si apre per fortuna.
Si intravede qualche montagna dall'altra parte baciata dal sole.
Attraverso la Busa dei Vediei